«Ubi Caliope mandat quoque persequar ipse»: l’alloro di Giovanni Boccaccio tra Zanobi da Strada e Francesco Petrarca

Valentina Rovere*

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaArticolo in rivista

Abstract

[Ita:]Votato alla poesia ex utero matris, Giovanni Boccaccio aspirò tutta la vita al riconoscimento poetico della corona d’alloro, senza mai riuscire ad ottenerlo. Il contributo analizza la raffinata operazione di incoronazione post mortem messa a punto da Lorenzo Ridolfi, uno dei primi lettori e copisti di Boccaccio, sulle sue copie personali di Buccolicum carmen e De montibus. A partire dall’analisi di un testo di Zanobi da Strada che Ridolfi associa a quest’ultima opera si ricostruisce la trama di legami sottesi a una simile operazione, vagliando contestualmente la reazione di Boccaccio alla laurea pisana di Zanobi del 1355. Nell’ottica di meglio definire la posizione ultima di Boccaccio verso la corona poetica si analizzano infine le testimonianze boccaccesche risalenti agli anni Settanta in merito alla laurea mancata di Dante e a quella tanto ammirata di Petrarca.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] "Where Calliope orders me also to persecute myself": l'alloro di Giovanni Boccaccio tra Zanobi da Strada e Francesco Petrarca
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)231-247
Numero di pagine17
RivistaSCAFFALE APERTO
Stato di pubblicazionePubblicato - 2023

Keywords

  • Giovanni Boccaccio, Lorenzo Ridolfi, Zanobi da Strada, Francesco Petrarca, corona d’alloro

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